La voce dell’insegnante: fattori di rischio individuali e occupazionali Dicembre 17, 2015 – Posted in: Articoli sulla Voce

Gli insegnanti, veri e propri professionisti della voce, sono persone particolarmente a rischio di disturbi vocali.

Negli ultimi decenni diversi gruppi di ricercatori si sono interessati a cercare di comprendere e descrivere la morbilità vocale degli insegnanti per quantificare i casi di disfonia e, precisamente, per dare un spiegazione al gran numero di diagnosi di disturbi laringei e all’assenteismo dovuto alla disabilità vocale. Gli studi effettuati su questo argomento concordano nel riportare una percentuale del 32% di insegnanti con diagnosi di disfonia. Questa prevalenza è risultata significativamente più elevata tra gli insegnanti di sesso femminile e in coloro che hanno riferito limitate attrezzature e risorse tecniche, diagnosi di gastrite, che non siano stati almeno una volta l’anno da un foniatra, che si assentavano spesso dal lavoro. Tuttavia, in paesi come la Spagna, ad esempio, la prevalenza dei disturbi vocali clinicamente diagnosticati risulta del 57%; il 79% degli insegnanti riferisce sintomi di alterazione vocale e il 20% riporta una diagnosi confermata di lesioni della laringe. L’incidenza è di 3,9 nuovi casi per anno per 1000 insegnanti. In Finlandia la valutazione della laringe mostra alterazioni rilevate nel 51% degli insegnanti.

Una disfonia, dovuta ad alterazioni nella morfologia delle corde vocali, si può presentare in adulti per cui gli impegni lavorativi impongono grandi richieste vocali. I fattori ambientali e sociali sono associati con sintomi vocali e influenzano la diagnosi di disfonia e l’andamento della riabilitazione: carichi didattici pesanti, elevato livello di rumore ambientale e costanti richieste vocali (beh! l’insegnante deve parlare un bel po’!). Molto importante è identificare i fattori di rischio che predispongono alla disfonia.

Per questo motivo, durante la prima visita foniatrica, somministro un questionario pensato e studiato proprio per gli insegnanti che permette, a me foniatra e all’insegnante stesso, di capire se si trovi nella zona di “pericolo vocale”. Somministrato in ambito scolastico rappresenta un modo rapido e relativamente economico per fornire stime in grandi popolazioni. Un altro aspetto importante è la presenza di gastrite e/o esofagite come condizione di comorbidità associata a diagnosi di disfonia. La letteratura descrive una significativa associazione tra la presenza di disfonia e la malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE). Le stime della frequenza di MRGE vanno da 10 al 50% tra i pazienti con raucedine, tosse cronica e presenza di lesioni laringee.

Ciò suggerisce che i fattori in gioco sono rappresentati da una combinazione di elementi individuali e ambientali che afferma la natura multidimensionale della disfonia. L’uso prolungato della voce dell’insegnante e fattori, quali il rumore ambientale, la cattiva acustica e la cattiva qualità dell’aria, influenzano il tipo e l’intensità di fonazione e/o le caratteristiche vibratorie delle corde vocali, con conseguente sovraccarico vocale dell’insegnante. Il congedo medico è consigliato quando un problema di salute è incompatibile con l’esecuzione in modo efficace del proprio lavoro, quando vi è la necessità di riposo, o la necessità di sottoporsi a diagnostica o procedure terapeutiche riabilitative.

La prevalenza e l’evoluzione della disfonia negli insegnanti di tutto il mondo, anche nei paesi considerati sviluppati, sottolinea l’importanza di una azione di sanità pubblica essendo un problema che riguarda non solo l’insegnante come individuo, ma l’intera comunità in quanto la scuola è un bene di tutti.