Le insidie nella diagnosi delle patologie delle corde vocali Dicembre 16, 2015 – Posted in: Articoli sulla Voce

La gestione dei pazienti che presentano disturbi vocali è complessa e spesso controversa.

Una esperta conoscenza delle possibilità diagnostiche e terapeutiche è chiaramente necessaria. Le cause sono spesso multifattoriali e non sempre possono essere individuate in termini anatomici o funzionali. I disturbi della voce sono molto più vari di una mera raucedine. Un disturbo delle corde vocali può avere anche solo un limitato effetto sulla capacità vocali, e tuttavia influenzare fortemente la qualità della vita del paziente, sia al lavoro che nella vita privata. Il controllo del respiro, i movimenti della laringe e articolatori sono parte integrante per la produzione e il carattere di una voce e influenzano la voce percepita.

Per quanto riguarda la laringe, molte patologie differenti possono portare a disturbi vocali. Questi includono, tra gli altri, malformazioni congenite, malattie infiammatorie, tumori benigni e maligni, problemi funzionali. Inoltre patologie polmonari, endocrine, gastrointestinali, neurologiche e fattori psicosociali possono influenzare la voce . Anche in assenza di una patologia organica, problemi funzionali possono portare a disturbi della voce e quindi il medico deve sempre prendere in considerazione l’interazione tra tutti i disturbi organici e i problemi psicogeni.

Il Foniatra è spesso il primo specialista consultato dal paziente con un disturbo vocale.

Più della metà di questi pazienti, fortunatamente, avranno alterazioni benigne delle corde vocali e il loro trattamento è spesso basato su una terapia medica e/o riabilitativa. Fondamentale, in caso di disturbi vocali, l’importanza dei risultati laringoscopici. Soprattutto, in presenza di una prolungata disfonia, una endoscopia per escludere l’eventuale malignità della lesione è essenziale. Oltre questo però, lo specialista vocale deve avere un approccio ed una visione più completi del paziente. Non basta concentrarsi sulla laringe. Si può arrivare ad un’ampia diagnosi differenziale attraverso una anamnesi completa e un esame fisico che comprende chiaramente una fibrolaringoscopia, ma anche esami del sangue e gli studi di imaging disponibili, se necessari. La laringoscopia e la stroboscopia possono visualizzare cambiamenti strutturali delle corde vocali nella lamina propria. Polipi, noduli, edemi: in alcuni casi può risultare difficile distinguere l’uno dall’altro. Anche se la diagnosi sembra evidente all’ispezione delle corde vocali, lo specialista non deve saltare alle conclusioni. Un possibilità che deve essere attentamente chiarita è l’eventualità di un fonotrauma acuto o cronico. Questo può portare ad un rimodellamento delle corde vocali ed è una potenziale causa di molte patologie vocali, perciò, deve essere riconosciuta in modo da consentire una terapia appropriata. Per la diagnosi, quindi, sono necessari una anamnesi accurata, l’esame clinico e delle indagini che consentono la differenziazione accurata dei vari disturbi vocali. Un approccio standardizzato rende la diagnosi delle patologie delle corde vocali e il suo trattamento più semplici.

Tali orientamenti sono stati stabiliti dalla Società Europea di Laringologia (ELS). Questo approccio prevede 5 parti:

1. La valutazione soggettiva da parte del paziente
2. La valutazione percettiva della voce dallo specialista
3. L’analisi acustica della voce
4. La fibrolaringoscopia
5. La valutazione globale dell’apparato pneumo-fonatorio e gli indici aerodinamici

Le linee guida del protocollo ELS valgono per tutti i comuni disturbi della voce, ma alcune categorie particolari di patologie vocali richiedono approcci specifici. Ciò vale soprattutto per quanto riguarda la voce artistica (parlata e cantata). In quest’ultima alcune metodiche di indagine clinico-strumentale, come il fonetogramma, vengono eseguite in modo più sofisticato e richiedono una notevole competenza da parte dell’esaminatore. Tuttavia, importante da sottolineare, che qualsiasi informazione diagnostica è da utilizzare nell’ambito di quadro completo rappresentato dal caso clinico in particolare, dalla storia del paziente, dalla persona che abbiamo davanti e, quindi dal suo vissuto. Solamente in questo modo è possibile una adeguata interpretazione dei risultati ed una visione globale del problema.