Straw technique: migliorare la voce con una cannuccia e un bicchiere d’acqua? Febbraio 3, 2018 – Posted in: Articoli sulla Voce

Alcune persone hanno una voce che, a parer loro, si affatica facilmente, per esempio, dopo una lunga giornata di lavoro, di conversazione, di canto. Capita spesso, dunque, che durante una visita foniatrica mi chiedano come evitare queste situazioni di stanchezza vocale. Alcuni perdono la voce per periodi prolungati: più di due settimane di disfonia richiedono assolutamente una visita medica dal Foniatra e una fibrolaringoscopia.

Alcune pazienti, professionisti della voce o meno, in effetti, sembrano essere più suscettibili ai problemi vocali rispetto ad altri: si potrebbe parlare di “fragilità d’organo”. Questa potrebbe dipendere da una predisposizione genetica e/o da abitudini che acquisite nel corso dell’accrescimento.

Importante sottolineare che, comunque, queste situazioni non condizionano per forza il rendimento vocale. Infatti, attraverso la formazione, le persone possono imparare a gestire al meglio il proprio apparato vocale.

Straw technique

Ingo Titze, uno studioso della voce e direttore del Centro Nazionale per la Voce e il Linguaggio presso l’Università dello Utah, dimostra la straw technique (Youtube).

Questa tecnica fa parte di una serie di esercizi di riscaldamento chiamati SOVT: tratto vocale semi-occluso, un modo per dire che la bocca è parzialmente chiusa. Durante la fonazione c’è meno impatto, collisione e stress sulle corde vocali. Quando la bocca è parzialmente chiusa (come succede con una cannuccia), viene facilitata la vibrazione delle corde vocali. L’esercizio del bubbling indica il canto attraverso una cannuccia in un bicchiere d’acqua. Altri S.O.V.T.s sono trilli con le labbra, con la lingua, vocali o suoni consonantici. Ovviamente gli esercizi funzionano solo se fatti bene, quindi è meglio imparare ad eseguirli ed esercitarsi con l’aiuto di un insegnante o un terapeuta esperto.

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La maggior parte dei disturbi della voce è di natura iperfunzionale. Quando le strutture del vocal tract sono troppo attive lavorano l’una contro l’altra creando uno squilibrio, invece di lavorare insieme in modo equilibrato. L’obiettivo in qualsiasi regime di riabilitazione vocale è quello di utilizzare attività che riducano lo sforzo vocale.

Infine, si rinforzano le corde vocali cantando e/o soffiando con una cannuccia immersa in un liquido, come quando un bambino fa le bolle nel latte. La tecnica è utile per “resettare e liberare la voce” e “stirare e decomprimere” le corde vocali.

Il National Center for Speech and Voice afferma che il metodo ha radici nell’Europa settentrionale ed è stato usato per diverse centinaia di anni. Il suo divulgatore, Ingo Titze, studioso della voce e professore presso l’Università dello Utah a Salt Lake City, ha pubblicato articoli accademici sull’approccio. La tecnica non solo ti può dare una voce più forte e più difficile da perdere, ma può anche alleviare una voce stanca.