Lo sforzo vocale nei cantanti professionisti Dicembre 16, 2015 – Posted in: Articoli sulla Voce

Ponendo l’attenzione sull’importanza della consapevolezza del rischio di sforzo vocale del cantante professionista e volendo rendersi conto di quanto realmente egli ne sia informato, è nata l’idea di un lavoro, che abbiamo portato avanti presso l’Ambulatorio di Foniatria del Policlinico Umberto I di Roma, pensato con l’obiettivo di mettere in evidenza quanto i cantanti siano consapevoli dell’aspetto medico che accompagna la loro professione e quanto, durante la gestione della loro professione, pongano attenzione a determinati aspetti di rischio: dunque, la prevenzione delle disfonie professionali. L’indagine, inoltre, ha avuto l’intento di sensibilizzare il professionista affinché si renda conto quanto risulti importante sottoporsi a controlli periodici dal medico foniatra e quanto sia possibile una integrazione tra le conoscenze mediche e le conoscenze della didattica del canto. Il cantante deve rendersi consapevole del proprio comportamento vocale affinché possa scongiurare la comparsa di problematiche che interferiscano negativamente con la sua professione.

Molte volte, infatti, ci si trova a dover affrontare una improvvisa disfunzione, vissuta come destabilizzante, senza conoscere in pieno gli eventi che l’hanno determinata. Ciò genera preoccupazione, frustrazione e un danno materiale a chi fa del canto unica fonte di guadagno. Importante, dunque, l’intervento della medicina nella professione artistica della voce. Un comportamento vocale consapevole permette di sviluppare una qualità della voce adeguata alle proprie esigenze professionali e assicura una costante prevenzione alle future patologie disfunzionali e organiche. Abbiamo elaborato, dapprima, un questionario informativo destinato alla distribuzione in un campione di cantanti professionisti, suddiviso in 4 aree:

  • dati generali del performer;
  • informazioni sullo stato di salute;
  • informazioni sul comportamento vocale;
  • attività extra-professionali.

I risultati del questionario

Tale questionario è stato consegnato a Conservatori, Scuole di musica e Insegnanti di canto, permettendo di formare il campione di cantanti professionisti, formato da 84 cantanti professionisti, di cui 30 uomini e 54 donne. Il campione ha provveduto anche alla compilazione del Classical Singer Handicap Index (CSHI) e del Modern Singer Handicap Index (MSHI), al fine di poter valutare l’autopercezione da parte del cantante. A tutti i cantanti che hanno aderito alla compilazione dei questionari è stato proposto di sottoporsi ad una visita foniatrica non onerosa, in cui avrebbero potuto sottoporsi a fibrolaringoscopia e ad analisi spettrografica della voce tramite MDVP (Multi-Dimensional Voice Program). Da evidenziare che fattori di rischio, come le patologie dell’apparato respiratorio presenti nel 34,5% del campione, le allergie presenti nel 32%, il RGE presente nel 24%, il fumo presente nel 26% e l’uso di bevande a contenuto alcolico presente nel 15%, spesso sono concomitanti tra loro nei soggetti, aggravando così il quadro di rischio in cui si trovano i professionisti presi in considerazione. Altro dato che mette in evidenza quanto sia importante che i professionisti vengano sensibilizzati alla prevenzione, è quello che riferisce che soltanto il 18% del campione si è sottoposto, almeno una volta, ad una visita foniatrica e, di questo, il 14% lo ha fatto a fronte di una problematica a cui è seguito un intervento logopedico.

Da evidenziare che durante l’esame fibrolaringoscopico, quasi tutti i cantanti, maggiormente quelli di giovane età, hanno dimostrato una misconoscenza dell’apparato vocale, e una necessità di richiedere informazioni e chiarimenti. E’ necessario un connubio tra conoscenze mediche e conoscenze didattiche, affinché vi sia una tutela di salute e di interessi. Il cantante professionista deve rendersi consapevole del proprio comportamento vocale affinché possa scongiurare la comparsa di problematiche che interferiscano negativamente con la sua professione.

E’ fondamentale che il supporto dato ai cantanti professionisti dal medico foniatra e dal logopedista non venga vissuto come una interferenza alla didattica del canto e che l’intervento della medicina sia considerato importante non solo nella cura di una eventuale patologia, ma nella prevenzione del manifestarsi della stessa, nella gestione della propria vocalità e nella guida verso una gestione sempre più consapevole che permetta il potenziamento delle singole abilità. E’ necessario, quindi, che le conoscenze della didattica e della medicina si fondano, affinché il cantante possa essere sempre in grado di adattare la propria gestione della voce a situazioni di volta in volta diverse. La prospettiva più auspicabile deve essere quella di un’interazione tra maestri di canto, foniatri e logopedisti, ognuno con le rispettive competenze, per un lavoro comune che abbia come scopo unico l’interesse e l’attenzione verso il cantante che fa della propria voce strumento di espressione.