La voce registrata è diversa? Novembre 11, 2016 – Posted in: Articoli sulla Voce

“Non riesco ad ascoltare la mia voce registrata, sono proprio io?”.

Sarà capitato a tutti di registrare, per gioco o per lavoro, la propria voce; ma a pochi piace davvero risentirsi.
Secondo alcuni studi, infatti, circa il 95% delle persone trova sgradevole la propria voce quando proviene da un dispositivo.
L’effetto è quasi di estraniamento: è davvero così la nostra voce ascoltata dagli altri?

Di fatto la voce che ascoltiamo quando parliamo è diversa da quella che arriva agli altri. Ma perché?
A dimostrarlo una semplice spiegazione scientifica: il suono ci giunge più profondo di quanto sia in realtà perché arriva dall’interno; senza contare le modifiche apportate dai registratori vocali.
Nello specifico quando udiamo la voce di altre persone o la nostra registrata, i suoni ci arrivano direttamente attraverso l’aria: raggiungono prima l’orecchio esterno e poi il timpano, facendolo vibrare. Le vibrazioni sono trasmesse poi al cervello.
Quando parliamo in prima persona, al contrario, ascoltiamo la nostra voce anche attraverso la conduzione ossea.

Che cosa vuol dire?

Le vibrazioni delle corde vocali raggiungono l’orecchio interno attraverso le ossa del cranio. Le basse frequenze vengono trasmesse con maggiore efficacia dalle ossa craniche rispetto all’aria: proprio per questo motivo, quando parliamo la nostra voce ci sembra più profonda, e quindi più gradevole di quanto lo sia in realtà.

Anche questione di psicologia?

Può succedere che  posti davanti alla realtà, percepiamo la nostra voce come estranea, non familiare.
La stessa identica cosa che succede quando guardiamo le nostre foto o video: è come se ci osservassimo dall’esterno.
In queste immagini il nostro cervello ci vede in un modo diverso, a cui non siamo abituati. Allo stesso identico modo, ascoltare la nostra voce da un registratore, così diversa dal solito, ci può mettere a disagio.